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Il sentiero è uno solo. Cambia continuamente direzione. Non esistono incroci. Chi lo percorre viene condotto più volte vicino alla meta: si giunge al centro soltanto attraverso strade traverse. Soltanto quando si è percorsa ogni strada, il sentiero confluisce nel centro. Il labirinto non è un dedalo in cui ci si perde. È un simbolo antichissimo dell'umanità, molto più di una graziosa decorazione: è un simbolo della vita. E chi si apre ad esso, chi lo osserva, lo percorre, lo segue danzando, lo sente, ne fa l'esperienza, scopre qualcosa di più, scopre che spesso la strada più lunga può essere la migliore. Scopre se stesso. Gernot Candolini invita a mettersi in cammino per il viaggio attraverso il labirinto, verso il centro dimenticato, sulla strada sulla quale i passi successivi sono nitidi quanto il battito del proprio cuore ed emozionanti come l'esplorazione di una terra misteriosa.